Giovinezza
Ricordo sempre quel sorriso
incastrato tra il sonno e il risveglio
parlava e splendeva lucente
lungo la strada della giovinezza.
Come siepe fresca
all’ombra
eri giovane e non lo sapevi,
eri ignaro di ogni sventura.
Non è malinconia,
eri buono e delicato
seduto in cucina, appoggiavi un gomito
e segnavi il solco di una sola lacrima.
C’era troppo miele nel tuo bicchiere
e il tormento di tutto l’universo
si è portato via tutto
seppellendo il tuo cuore in mille dettagli.
Contavi i giorni in anni
marciando verso quel che restava
di una nuova età
in un destino immaginario.
Ti guardi adesso
e lo specchio è vuoto,
piano piano ti allontani
e cerchi un senso, solo, tra le nuvole.
Io, spero di rivederlo un giorno
quel tuo sorriso
fiorente come l’alba di un nuovo mondo
preso in prestito dalla gioia.