
Joaquin Torres Garcia – Objet Plastique Planos de color con dos maderas superpuestas (1928)
È bastato
un istante di luce spenta
celato sul lato nascosto di una foglia
sopra la terra verso il cielo
un’ombra morta che insegue la luce del sole.
Così si è svegliata la mia anima, divisa
tra il bene e il male,
tra una voglia e un rifiuto
vagamente ritrovata
nelle vane parole di un tempo.
Eppure era solo per la gioia,
ma forse nulla davvero andava detto
così anche l’occhio è tornato a guardare,
a cercare;
ho respirato di nuovo il profumo di rose
– forse speravo di crescere
di crescere ancora, e invece
ho bloccato l’amore
e sono rimasta qui.
le cose succedono sempre in un istante, ma a volte fanno giri immensi per materializzarsi o, al contrario, cominciano a smaterializzarsi ben prima di sparire. consolante, no?
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Bel concetto. Forse le cose si materializzano in più luoghi: il passato, il presente e il futuro. Contemporaneamente. La poesia forse nasce da questo: dal sapere di questo strano effetto. Scriveva Boris Pasternak, citato da Carmelo Bene in una sua famosa intervista: “il poeta è colui che vede allo stesso tempo, da un punto solo, quello che due vedono separatamente da due luoghi diversi.” Cito a memoria. All’incirca.
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mi piace. ora ci penso due giorni e flippo 🙂 (hai deliberatamente attentato al mio discernimento) 😉
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